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6.12.15

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6.12.15

"LA MEDITAZIONE COME FORMA DI IGIENE E DI ECOLOGIA MENTALE MA NON SOLO...." 

Tenuto da Eros Selvanizza

Lo scorso giugno si è svolta la giornata mondiale dello yoga dichairata dall'ONU grazie all'intervento del Primo Ministro Indiano Narendra Modi che proprio all'Assemblea delle Nazioni Unite aveva caldamente suggerito la via dello yoga come possibile trasformazione delle coscienze e di armonia tra uomo e natura. In tutto il mondo si sono svolte pratiche di yoga a dimostrazione che questa disciplina è oramai ampiamente diffusa. Non stupisce, dunque, che la meditazione così strettamente collegata allo yoga, sia divenuta tanto "famosa" e praticata in gran parte dell'Occidente. In questo nostro incontro, cercheremo di approfondire ciò che la meditazione è veramente, evidenziando anche le controindicazioni delle quali, invce, non si parla quasi mai.

Patanjali nel suo testo degli Yogasutra (II-29) recita :"YAMA-NYAMA-ASANA- PRANAYAMA-PRATYAHARA-DHARANA-DHYANA-SAMADHY" dove Dhyana sta per Meditazione.

La sequenza è tracciata ed è molto chiara.Si tratta di percorrere i vari "anga", sapendo che tutti fanno parte di un'unica entità e che ogni passo è essenziale per introdurre il praticante a quello successivo! Dunque difficile immaginare che si possa giungere ad uno stato meditativo autentico senza un'adeguata preparazione: la meditazione "accadrà" se e quando il terreno sarà stato "seminato". Infatti, la meditazione non può essere collocata fra i concetti intellettuali ma può solo "accadere". Per fare un esempio chiarificatore è un pò lo stesso processo del "dormire". Erroneamente diciamo: "vado a dormire", ma il sonno in realtà è un accadimento. Meglio sarebbe se dicessimo:"vado a letto".

Purtroppo,alcune proposte di meditazione confinano questa antica disciplina più ad una forma di igiene mentale e di ecologia mentale con la promessa di approdare, in breve tempo, a qualche "beatitudine" esistenziale. Ma meditare non è la garanzia che ci sbarazzeremo delle difficoltà insite nella vita, quello a cui possiamo aspirare è che la nostra attitudine mentale venga piano, piano trasformata. Il cammino non è affatto superficiale e presuppone un costante e appassionato "lavoro" interiore, indispensabile per purificare i vari piani della nostra natura. Metteremo in luce che la meditazione "nasce" sorattutto per consentirci di ricontattare quella Pace costantemente presente dentro di noi e senza la quale non può esistere vera felicità. Di fatto la meditazione non è qualcosa che si possa "commercializzare" ne tantomeno "acquistare". Il percorso, lo vedremo, richiede impegno e dedizione.

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